14 Ott On the Road: “Basta con la propaganda”
L’associazione On the Road torna a chiedere un confronto tra enti locali, forze dell’ordine e associazioni del territorio. Per parlare di prostituzione e di riqualificazione urbana in modo serio e non propagandistico.
“Spiace dover leggere che la giunta regionale e gli amministratori locali presentino il taglio di rovi ed erbacce lungo gli argini del Tronto come un modo per facilitare la caccia alla prostituta in caso di controlli delle forze dell’ordine – afferma il presidente dell’associazione Vincenzo Castelli – Apprezziamo la precisazione di oggi fatta dal sindaco di Controguerra e riteniamo che le associazioni ambientaliste stiano doverosamente fornendo il loro punto di vista sull’intervento avviato. Ci piacerebbe, dopo anni di lavoro sul campo, trovare gli spazi per poter avanzare le nostre proposte su come affrontare seriamente il tema della prostituzione”.
“Da tempo – ricorda Castelli – proponiamo ai Sindaci della Val Vibrata di attivare un tavolo di confronto tra amministratori locali, magistratura, rappresentanti delle forze dell’ordine, associazioni e cittadini per valutare e attivare in modo sinergico azioni che tengano conto della complessità del fenomeno prostituzione.”
L’associazione ritiene che interventi di riqualificazione urbana e ambientale possano contribuire a dare risposte ai cittadini che lamentano la presenza di prostitute in aree residenziali. Ciò che appare poco credibile è che di prostituzione si possa continuare a parlare soltanto in termini di tutela dell’ordine pubblico e soprattutto che si giustifichino su questa base interventi, come quello della ripulitura degli argini del Tronto, che andrebbero comunque effettuati nel rispetto delle diverse competenze.
On the Road ribadisce che chi si prostituisce è prima di tutto una persona, spesso vittima della tratta di esseri umani o comunque, molto spesso, gravemente sfruttata da organizzazioni criminali.
On the Road ha coordinato lo scorso anno una ricerca nazionale dalla quale emerge con chiarezza quanto poco efficaci siano state le diverse ordinanze tese a scoraggiare la presenza della prostituzione in strada e come l’accanimento contro le prostitute, piuttosto che l’impegno nel contrasto alle organizzazioni criminali, abbia determinato soltanto lo spostamento della prostituzione dalla strada anche agli appartamenti. Il risultato di ordinanze e interventi “creativi” è stato quello di portare il problema direttamente nei condomini e di rendere ancora più difficile l’incontro tra chi si prostituisce e gli operatori sociali, di fatto impedendo ogni possibilità di fornire sostegno a chi vuole uscire dallo sfruttamento e dalla violenza.
“Il nostro Know-how – conclude Castelli – è a disposizione di tutti coloro che vogliano discutere del fenomeno in modo serio e realistico”.