08 Nov I sei vincitori del premio L’Anello Debole 2010
Una tragica vicenda di violenza domestica, la sofferenza dei “bambini stregoni” in Congo, la vita dei braccianti africani in Campania, il grido di libertà di un carcerato. E poi le delicate testimonianze dei familiari di pazienti in coma e una satira dell’omofobia dentro una famiglia “normale”.
Sono questi i temi delle sei opere – di cui quattro inedite – vincitrici del Premio L’Anello Debole, la cui sesta edizione si è conclusa ieri presso la Comunità di Capodarco di Fermo, dopo un Festival che nel fine settimana ha visto impegnati 126 giurati popolari alle prese con le votazioni dei 24 finalisti. Da quest’anno infatti i nomi dei vincitori sono usciti dal computo tra i voti della Giuria di qualità, composta da Giancarlo Santalmassi, don Vinicio Albanesi, Pino Corrias, Daniela De Robert, Andrea Pellizzari, Daniele Segre e quelli della Giuria popolare. Alla Giuria di Qualità è spettata l’assegnazione dei premi speciali.
Ecco dunque i vincitori sezione per sezione.
“Ritratto 03. Paola”, di Jonathan Zenti (Suoni Quotidiani/Audiodoc) in concorso per la sezione “Radio” si è aggiudicato sia il premio speciale della Giuria di qualità che il primo premio assoluto. Si tratta di un’opera inedita che nasce nell’ambito del progetto “Ritratti”, un lungo collage di storie comuni e allo stesso tempo straordinarie per riflettere sull’unità d’Italia al di fuori delle celebrazioni. Paola è la madre di Monica, ragazza uccisa a calci e pugni dal suo compagno dopo una lunga vita di violenza domestica. Ad accompagnare il suo racconto, la registrazione della telefonata che la figlia fece al 113 poco prima di venire uccisa: una testimonianza unica e terribile.
Per la sezione TV, vincitore assoluto è “L’inferno dei bimbi stregoni” di Stefano Liberti (Procon Communication Group), opera inedita. Il reportage, girato a Kinshasa nel maggio 2009, racconta il fenomeno dei bambini che vengono accusati di stregoneria e sono mandati in strada spesso dalle loro stesse famiglie. Il premio speciale della Giuria di qualità invece va a “L’altro tempo” di Anna Carini, opera trasmessa su Rai Tre nella rubrica “Racconti di vita”. Il servizio è ambientato nella Casa dei risvegli “Luca De Nigris” a Bologna, dove si impara a vivere in un altro tempo, quello lento, quasi immobile del coma.
Nella sezione “Corti della realtà”, il video Campania d’Africa di Francesco Alesi, anch’ esso inedito ha messo tutti d’accordo aggiudicandosi sia il premio della Giuria che quello assoluto. E’ stato girato a Castel Volturno, la città con la più alta percentuale di africani in Europa. Attraverso fotografie e interviste viene offerto uno spaccato inusuale delle loro vite.
Per la sezione “Corti di fiction”, il vincitore assoluto è “In my prison”, di Alessandro Grande (Gem Produzioni), opera trasmessa al Roma Fiction Fest. E’ ambientato in carcere, dove un detenuto trova una soluzione originale per sfuggire all’angoscia che lo spinge verso la violenza o l’autodistruzione. Il Premio speciale della Giuria di qualità va invece a “Di spalle” di Mario Parruccini, opera inedita. Un’opera contro l’omofobia che deve la sua forza soprattutto all’effetto sorpresa.
La cerimonia di premiazione, a cui hanno assistito più di 200 persone, è stata presentata da Andrea Pellizzari (Le Iene), il quale ha colto l’occasione per mostrare al pubblico il bellissimo video che lo vede protagonista nelle vesti del popolare “Mr Brown” nella campagna per i bambini di Haiti in favore della Fondazione Francesca Rava. Il video – visibile sul sito www.mrbrownforhaiti.org – sarà in vendita da martedì 9 novembre con il Corriere della Sera: questa di Capodarco è stata di fatto la prima presentazione ufficiale.
Alla premiazione hanno partecipato quasi tutti gli autori delle 24 opere finaliste. Sono anche intervenuti i rappresentanti delle istituzioni che, insieme alla Regione Marche, hanno sostenuto economicamente la manifestazione: il presidente della Fondazione Carifermo Amedeo Grilli, l’assessore alla Cultura della Provincia di Fermo Giuseppe Buondonno, il sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio. Ha inoltre partecipato Enrico Paniccià di “Giano”, il principale sponsor privato, insieme a “Steca Costruzioni” e “00 Group”.